Familiari, amici, conoscenti, sono sconvolti o comunque molto turbati dalla dolorosa notizia dell’incidente mortale sul lavoro, avvenuto ieri a Casteldaccia, e che è costato la vita anche a due uomini di Alcamo: Epifanio Alsazia di 71 anni e Roberto Raneri di 51 anni. Spetta agli inquirenti fare piena luce su ciò che è avvenuto e sulle relative responsabilità. Per il momento, possiamo sicuramente raccogliere i sentimenti di chi, in particolare ad Alcamo, è ancora scosso dal grave accadimento.
Nell’immagine la prima pagina dell’odierna edizione del Giornale di Sicilia, ampiamente dedicata alla strage dei lavoratori avvenuta ieri a Casteldaccia.
Con il cuore infranto, ma sorretta dalla fede su cui si fondano la sua religiosità e il suo impegno sociale, Chiara Raneri, figlia di Roberto, nel pomeriggio di oggi ha pubblicato su Facebook un post in cui possiamo leggere: “Questa sera pregheremo tutti insieme per il mio prezioso papà e per tutte le vittime. Ore 20.30 nella chiesa di giù della parrocchia Anime Sante. Per tutti coloro che conoscevano mio padre e la mia famiglia: la preghiera è il mezzo più potente e l’unico che abbiamo per stargli vicino. Grazie”. Chiara, infatti, ha accolto con gratitudine l’iniziativa, da parte di suoi concittadini e parrocchiani, di organizzare una veglia di preghiera.
“Ci stringiamo con affetto al dolore di Benedetta, Gioele, Chiara – riporta infatti il messaggio che circola sui social network per manifestare vicinanza alla moglie Maria Benedetta Alesi e ai figli di Roberto Raneri – e dei familiari delle altre vittime di Casteldaccia”.
Un pensiero e una preghiera sono rivolti anche dal vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, il quale ha diffuso nella serata di ieri questo messaggio: “Sono vicino con affetto e preghiera alle famiglie di coloro che oggi hanno perso la vita sul lavoro a Casteldaccia. Nel buio che si abbatte in questo momento sulla città di Alcamo e nelle altre comunità ferite, lasciate che il vescovo riaccenda il “fiammifero” della fede su queste dolorose vicende. I “crocifissi” del lavoro sono il segno visibile di quella Croce di Cristo che continua a essere innalzata sui calvari della vita. A voi – ha proseguito il vescovo -, lavoratori che avete perso la vita e avete seguito l’istinto fatale di aiutarvi l’un l’altro, l’abbraccio di una comunità che sgomenta e affranta oggi s’impegna a portare avanti il frutto del vostro sudore e del vostro amore, mentre invoca misericordia, giustizia e speranza per tutti. Non smettiamo di lavorare tutti insieme – ha quindi concluso monsignor Fragnelli – perché, come dice papa Francesco, il lavoro venga riscattato dalla logica del mero profitto e possa essere vissuto come diritto e dovere fondamentale della persona, che esprime e incrementa la sua dignità”.
Non mancano i comunicati, in segno di lutto, da parte del mondo della pubblica amministrazione, dei sindacati, dell’associazionismo sportivo e non soltanto. “È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia – ha dichiarato ieri il presidente della Regione siciliana Renato Schifani -. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite”. Nella mattinata di oggi, il sindaco Domenico Surdi assieme alla sua giunta e all’intero consiglio comunale hanno espresso congiuntamente, con un comunicato, il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti, aggiungendo: “La comunità alcamese è sgomenta e vicina ai familiari. Questo è l’ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile, la sicurezza sul lavoro è diventata un’emergenza nazionale che coinvolge tutti”.
“Dolore e rabbia. Si faccia luce su cause e responsabilità”, è invece il titolo di un comunicato in cui il segretario generale della Uil Trapani Tommaso Macaddino e il segretario generale Feneal Uil Trapani Giuseppe Tumbarello dichiarano infatti: “Non possiamo che stringerci intorno al dolore di tutte le famiglie degli operai che hanno perso tragicamente la vita nell’incidente sul lavoro di Casteldaccia, con un pensiero in particolare a quelle degli alcamesi Roberto Raneri ed Epifanio Alsazia. Quello che fa aumentare il dolore – aggiungono – è assistere all’ennesimo copione che si ripete uguale ormai da troppo tempo quando si tratta di incidenti sul lavoro. Ovviamente attenderemo che si faccia luce su cause ed eventuali responsabilità, ma sta di fatto che la sicurezza sul lavoro è ormai da troppo tempo un’emergenza sociale e la Uil dal livello nazionale fino a quello regionale e territoriale non fa che ribadire la necessità di maggiori misure a tutela di chi lavora. Servono provvedimenti coraggiosi e drastici. Bisogna intervenire sul sistema delle gare al massimo ribasso e dei subappalti a cascata, così la Uil propone da tempo sulleproprie piattaforme nazionali”.
Particolarmente toccante è il post pubblicato ieri su Facebook dall’associazione sportiva dilettantistica Bonifato Alcamo Futsal, per il fatto che ieri avrebbe dovuto “essere una giornata di festa, essendo la festa di San Domenico Savio, per la nostra società, ma invece si è trasformata in una giornata di acuto dolore che lascia sgomenti tutti noi dell’ASD Bonifato Alcamo Futsal”. Il testo prosegue: “La nostra società è stata colpita da questo lutto perché due di queste vittime ci riguardano particolarmente. Ci uniamo al dolore della famiglia di Epifanio Alsazia, di cui figlio è grande amico del nostro presidente Lorenzo La Monica e quella ancora più dura di Roberto Raneri padre del nostro Gioele, ragazzo che frequenta fin da bambino la nostra associazione, entrambi deceduti nell’incredibile e assurda tragedia di Casteldaccia”. L’associazione sportiva, attiva nell’Oratorio Salesiano di Alcamo, ricorda Roberto Raneri con queste parole: “Roberto era uno di noi, un uomo dell’oratorio che quando c’era da dare una mano era sempre alla nostra società per pulire il nostro Maroso (lo storico campo di calcio dei Salesiani ndr) dalle erbacce che spuntavano periodicamente. Era sempre a disposizione: un uomo pratico e buono. Il nostro pensiero – conclude – va alla moglie e alla figlia: la nostra amata Chiara, ragazza instancabile, amata da tutti e cuore delle attività del nostro oratorio. Ci uniamo al cordoglio delle famiglie delle altre vittime. In questo momento, non si hanno parole per descrivere questi avvenimenti ed è meglio così, solamente Roberto ti auguriamo buon viaggio e forza Milan!”.
Immancabile il messaggio anche da parte dell’associazione culturale “Carnevale Alcamese”, di cui Roberto Raneri era un pilastro. L’associazione, pertanto, lo ringrazia così: “Roberto ci ha fatto conoscere la sua disponibilità, abnegazione e bontà… contribuendo notevolmente alla crescita della manifestazione e di tutta la società alcamese”.