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Auto storiche, la pioggia bagna la tappa ad Alcamo del Giro di Sicilia 2024

Dopo il caldo di ieri, una fitta e continua pioggia nella mattinata di oggi ha caratterizzato la tappa conclusiva del Giro di Sicilia delle auto storiche, alla sua XXXIII edizione, valevole anche come XLIII edizione della “Sicilia dei Florio”. Intorno alle 11, il “serpentone” di vetture ha raggiunto la città di Alcamo, percorrendo il corso VI Aprile, per brevi fermate nel tratto compreso tra piazza Ciullo e piazza Mercato: qui i partecipanti – circa duecento gli iscritti, giunti in Sicilia anche da Argentina, Belgio, Francia, Germania, Giappone, Malta, Paesi Bassi, Stati Uniti d’America – hanno raccolto e ricambiato il saluto degli organizzatori, ricevendo anche il gradito omaggio di una bottiglia di vino locale. Per poi dirigersi verso Palermo, tappa di chiusura del Giro.
L’evento, avviato lo scorso 15 maggio, è ormai da anni un appuntamento fisso per tantissimi appassionati ed è organizzato dal Veteran Car Club Panormus, antico club automobilistico siciliano, come gara iscritta nel calendario ASI (Automotoclub storico italiano) nonché a quello internazionale FIVA (Federation internationale des vehicules anciens). Non pochi, durante il Giro, hanno dovuto fermarsi in anticipo e abbandonare la gara, a causa di guasti meccanici, come i due alcamesi Andrea Piscitello e Liborio La Monica, che in quest’intervista ci raccontano di aver subìto, in tal senso, un doppio imprevisto. Comprensibile è la loro delusione. E, comunque, tengono ad evidenziare, ancora una volta, la valenza positiva di questa manifestazione sportiva e turistica. Piscitello e La Monica sono tra i fondatori, nel 2001 ad Alcamo, dell’associazione “Scuderia del Castello”, che si è estesa negli anni collaborando, appunto, con il Veteran Car Club Panormus per questa e altre manifestazioni automobilistiche.
Il Giro di Sicilia, infatti, offre a tanti appassionati di auto storiche, provenienti non soltanto da ogni parte di Italia ma anche dall’estero, di apprezzare le bellezze dell’Isola: i suoi paesaggi, le sue strade, le sue città e tanto altro.
È stato possibile raccogliere un commento anche da parte di Riccardo Lo Bue, figlio del compianto Salvatore Lo Bue al quale è stato intitolato il trofeo. “Mio padre era un grande appassionato di auto d’epoca – afferma Riccardo – e ha trasmesso anche a noi familiari questa passione. Il Giro è stato interessante sotto tutti i punti di vista, l’accoglienza nei vari centri è stata calorosa”.

Il servizio video

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