L’emergenza rifiuti che si è aperta nei giorni scorsi, coinvolgendo oltre duecento Comuni siciliani tra cui quello di Alcamo, in particolare per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, continua ad incombere dopo che nelle scorse ore era sembrato che si potesse temporaneamente risolvere. In ogni caso, come sempre finora è avvenuto, si tratta di mettere delle pezze su una problematica delicatissima e da affrontare con progetti a lungo termine, sia per la salvaguardia dell’ambiente che per la salute pubblica.
Anche ad Alcamo Marina per la stagione estiva, intanto, il Comune ha avviato il servizio di raccolta porta a porta, eppure proliferano in questi giorni le discariche abusive a cielo aperto, con mucchi di spazzatura anche maleodorante, segno che al di là dell’emergenza c’è chi si ostina a non differenziare correttamente i rifiuti secondo il calendario della raccolta prevista anche per quelli organici.
L’amministrazione comunale, ovviamente, conferma che la raccolta dei rifiuti solidi urbani (RSU, ossia gli indifferenziati) rimane sospesa. “Chiediamo a tutti i cittadini – ribadisce il Comune – di non esporre il secco residuo e di impegnarsi a differenziare i rifiuti nel miglior modo possibile per ridurre al minimo la produzione di RSU. Solo con la collaborazione di tutti possiamo gestire al meglio questa situazione critica”.
Ma andiamo per ordine. La Regione siciliana ieri aveva fatto sapere di avere individuato la soluzione per fare ripartire la raccolta dei rifiuti nei circa duecento Comuni della Sicilia coinvolti dallo stop all’impianto Tmb di Lentini, nel Siracusano. Ad annunciarlo era stato il presidente della Regione, Renato Schifani, dopo aver firmato un’apposita ordinanza nella qualità di commissario straordinario per i rifiuti.
Un decisivo passo avanti, in tal senso, si era registrato ieri “grazie all’approvazione – come comunicato dalla Regione – di due pareri da parte del Nucleo di coordinamento della Cts in base ai quali sono esclusi dalla “Via” i progetti presentati da Sicula Trasporti per la modifica degli impianti di biostabilizzazione della frazione umida e di trattamento meccanico di rifiuti urbani non pericolosi. L’integrazione documentale fornita dall’azienda ha infatti permesso alla Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali della Regione di rivalutare positivamente le richieste respinte nel dicembre scorso.
Nelle more del completamento di tutti i provvedimenti autorizzativi – aveva proseguito la Regione -, nel corso di una riunione presieduta dall’assessore all’Energia Roberto Di Mauro è stato deciso anche che, transitoriamente (per venti giorni), i rifiuti continueranno a essere stoccati e trattati in apposite aree nell’impianto di Lentini, sotto lo stretto monitoraggio e controllo degli organi competenti”.
“Successivamente al provvedimento di emergenza – sempre secondo quanto comunicato ieri dalla Regione -, i titolari degli impianti disponibili a collaborare avvieranno le procedure per la cosiddetta “omologa”, processo che, in base alle caratteristiche chimiche, fisiche e merceologiche dei rifiuti, consentirà di abbancarli nei propri impianti, limitatamente agli spazi disponibili. Al contempo, verrà definita la procedura che consentirà la prosecuzione delle operazioni di smaltimento dei rifiuti trattati da Sicula Trasporti per l’invio ad altri impianti fuori regione”
“In questo modo – aveva concluso il governatore Schifani – evitiamo rischi per la salute pubblica, dovuti anche alle alte temperature degli ultimi giorni. Un provvedimento straordinario e provvisorio, supportato da pareri sanitari e ambientali, in attesa della conclusione del percorso che porterà alla riapertura dell’impianto di Lentini”.
Ad oggi, però, le cronache aggiornate al pomeriggio ci consegnano ancora il quadro di una situazione caotica, in quanto sarebbe ancora in corso una interlocuzione tra la Regione e i commissari giudiziari della Sicula trasporti che gestiscono la discarica di Lentini, per condividere modalità di applicazione dell’ordinanza emessa ieri sera dal presidente Renato Schifani e finalizzata a fronteggiare l’emergenza rifiuti. Si apprende infatti che, davanti alla struttura di Lentini, nonostante l’ordinanza firmata ieri da Schifani, c’è una lunga fila con autocompattatori che non possono conferire la spazzatura e in molti dei Comuni è scattata l’emergenza per il rischio sanitario dovuto all’esposizione dei rifiuti non raccolti per giorni sotto il sole. La discarica in questione, di cui è quindi reso indisponibile l’impianto per il Trattamento meccanico e biologico (indicato con l’acronimo Tmb) è sottoposta ad amministrazione giudiziaria e non riceve i rifiuti indifferenziati da giorni.
Il servizio video