Il volatile che possiamo osservare in queste immagini, verosimilmente un pavone, è stato immortalato da un cittadino alcamese, Renato Cataldo. Le foto qui riportate sono state postate da quest’ultimo, infatti, nella mattinata di oggi con questo commento: “Si aggira tra le tombe al cimitero “Spirito Santo” di Alcamo… È un esemplare bellissimo… Ma che ci fa lì?”.
Si tratta, dunque, certamente di un’inconsueta presenza, in tale luogo sacro, e che desta non poca curiosità. C’è chi ipotizza che il particolare visitatore abbia “sconfinato” da un vicino allevamento o, comunque, da uno spazio aperto poco distante.
La pubblicazione di queste foto, intanto, suscita interessanti riflessioni. “Tutti si sono chiesti – scrive su Facebook, ad esempio, Andrea Chiarelli che, tra l’altro, è un esperto autore di pubblicazioni soprattutto di carattere storico – cosa ci fa” questo pavone “all’ interno del luogo più triste, più silenzioso che ci sia. Mi sono dato una risposta – prosegue – in base alla simbologia: “Il pavone appare molto presto nell’arte Cristiana dei primi secoli, come simbolo della Risurrezione e della Vita Eterna. Questo simbolismo è radicato nelle antiche religioni pagane, alcune delle quali ritenevano che la carne del pavone non andasse mai in decomposizione dopo la morte. I primi Cristiani perciò, logicamente, lo adottavano come simbolo della Risurrezione, l’esistenza gloriosa ed eterna di Cristo. Nell’epoca medioevale, si pensava che il pavone perdesse le penne annualmente, e che le nuove fossero sempre più belle di quelle precedenti“. Leggendo questa presenza si può dichiarare che “il Cristiano entrerà nella vita eterna e condividerà la Risurrezione gloriosa di Gesù Cristo. In quel momento, la magnificenza nascosta dell’anima di ogni Cristiano sarà rivelata allo stupore di tutti, simile allo stupore che si prova quando all’improvviso il pavone manifesta le sue magnifiche penne“.
Non poteva scegliere luogo migliore – conclude Andrea Chiarelli -. Un messaggio per i vivi e non per i morti”.