Il Libero Consorzio comunale di Trapani non soltanto intima al gruppo “Muschio Ribelle” di sloggiare dalla Funtanazza. Da parte dell’ex Provincia, infatti, arriva nei confronti dei manifestanti anche una denuncia ai Carabinieri. “Con riferimento all’attuale occupazione abusiva dell’immobile provinciale “La Funtanazza” sito nel Comune di Alcamo, da parte del gruppo “Muschio ribelle” – ha comunicato oggi pomeriggio il commissario straordinario del Libero Consorzio, Maria Concetta Antinoro (nell’immagine qui in alto) – ho provveduto a denunciare alla stazione dei Carabinieri di Alcamo i fatti che ancora oggi vedono, dal 26 luglio scorso, il protrarsi di tale intollerabile episodio”.

La dura presa di posizione del commissario dell’ex Provincia di Trapani è motivata con queste parole: “A seguito delle riunioni del Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica convocate dal Prefetto di Trapani e in coerenza con le determinazioni condivise, ho notificato in data 2 agosto un’informativa preventiva finalizzata allo sgombero dell’immobile, richiedendone il rilascio entro la data odierna. Purtroppo, a fronte di tale richiesta – prosegue il commissario straordinario Antinoro -, gli occupanti abusivi, non solo non hanno ancora rilasciato l’immobile, ma continuano ad inviare comunicazioni tramite email per invitarci alle assemblee pubbliche che intendono ancora tenere, allegando anche una bozza di regolamento adottato da altri enti per suggerire la sua adozione al Comune di Alcamo e al Libero Consorzio comunale di Trapani, quale proposta per avviare un percorso per l’uso civico della spazio, quale bene comune. E proprio in data odierna hanno ritenuto opportuno trasmettere altra comunicazione per invitarci alla conferenza stampa che terranno domani martedì 6 agosto alla Funtanazza per discutere sulle iniziative che il gruppo Muschio ribelle vorrà portare avanti”.

Il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Trapani tiene a precisare: “Nonostante ciò, ho manifestato fin dall’inizio la massima disponibilità all’ascolto, ma soltanto nelle sedi istituzionali, denunciando, invece, le forme e le modalità poco civili mediante le quali questo gruppo dialoga con i legittimi proprietari dell’immobile. L’Ente che rappresento si è già determinato sulla valorizzazione del bene, inserendolo nel vigente Piano di valorizzazione ed alienazione approvato con proprio provvedimento del 29 marzo 2024, ragione per cui il dirigente architetto Falzone ha provveduto con determinazione dirigenziale del 19 luglio a pubblicare nell’albo pretorio dell’Ente la manifestazione di interesse su tutti gli immobili provinciali, ivi previsti, tra cui anche l’immobile in questione denominato “La Funtanazza” di Alcamo. Pertanto, chiunque abbia interesse a valorizzare tali beni nelle forme ritenute coerenti con l’interesse generale e la destinazione urbanistica degli stessi potrà produrre formale richiesta, cui seguirà l’attività istruttoria degli uffici al fine di consentire all’Ente la migliore valorizzazione dei beni di proprietà”.

“Quindi – conclude -, laddove il gruppo ribelle ritenga opportuno manifestare il proprio interesse all’immobile, potrà farlo ma solo nei modi e nelle forme legittime, lasciando l’immobile che non si comprende a quale titolo lo occupino, atteso che le iniziative che hanno fin qui intrapreso possono essere svolte all’aperto o nei locali comunali o anche provinciali da chiedere formalmente nel rispetto delle leggi e delle discipline regolamentari. Mi auguro che in tempi brevi tale situazione ritorni alla normalità consentendo all’Ente di rientrare nella immediata disponibilità dell’immobile”.

Il servizio video

Di Massimo Provenza

AlcaMondoBlog è a cura di Massimo Provenza, giornalista professionista - © 2024 AlcaMondoBlog

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.