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Alcamo, “Le Vie dei Tesori” portano anche alle antiche Fornaci Romane dopo anni di abbandono

Anche l’area archeologica delle antiche Fornaci Romane (in quest’immagine di repertorio), scoperte nel 2000 in contrada Foggia tra Alcamo Marina e Castellammare del Golfo a pochi passi dal fiume San Bartolomeo e databili nei primi cinque secoli dopo Cristo, dopo anni di incuria e abbandono sarà resa visitabile nell’ambito del fitto itinerario del festival “Le Vie dei Tesori”, in programma per tre fine settimana anche nel territorio alcamese e dei suoi dintorni, dal 14 al 29 settembre.

Qui l’elenco completo dei luoghi che saranno aperti per le visite.

Alcamo, quest’anno, parteciperà al festival per la sua terza volta. L’anno scorso, si sono registrati nel solo territorio alcamese, come fanno sapere gli organizzatori, 4.474 visitatori.  
“Siamo entusiasti che la nostra città, per il terzo anno consecutivo, faccia parte del circuito regionale delle Vie dei Tesori, che valorizza il patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia, attraverso attività di racconto, promozione e coinvolgendo la comunità – dicono il sindaco Domenico Surdi e l’assessore alla cultura Donatella Bonanno -. Un’occasione di riappropriazione e riscoperta per i cittadini, un appuntamento straordinario per i turisti che invitiamo a visitare i nostri castelli, le chiese, i musei, scoprire gli angoli nascosti e preziosi della città, a partecipare agli eventi e alle esperienze”.

“Iniziamo dalla provincia di Trapani questo nuovo viaggio delle Vie dei Tesori – afferma il vicepresidente della Fondazione, Marcello Barbaro – un territorio su cui il festival lo scorso anno ha avuto una ricaduta turistica che ha sfiorato il milione di euro. Ritorniamo con la certezza che riusciremo a far innamorare residenti e turisti, ma soprattutto i ragazzi che magari troveranno uno spunto per non partire un domani”.

Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città e negli altri territori, con Unicredit come main sponsor. “Il sostegno di Unicredit è convinto e continuato nel tempo – dichiarano Renato Mancini (responsabile Area retail Trapani), Caterina Fratello (direttore mercato Mazara del Vallo) e Sebastiano Palumbo (direttore mercato Alcamo) -, a un festival che ha dimostrato di saper parlare al territorio”.

Collabora all’iniziativa anche l’Ufficio scolastico regionale, nell’ambito della formazione dei giovani, commentando: “La rassegna ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, atenei, comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari”.

LE VIE DEI TESORI AD ALCAMO. “Si potrà scoprire – annuncia la Fondazione Le Vie dei Tesori – il neonato Museo dei Carabinieri, aperto da poco, con una sorpresa: per il festival sarà esposta una delle jeep Willys paracadutate dagli americani durante la seconda guerra mondiale. E si potrà accedere anche al chiostro carmelitano del Convento dell’Annunziata, oggi sede del commissariato di Polizia. Quindi si arriverà in riva al mare per raggiungere la Tonnara Foderà ai Magazzinazzi dove sono conservate le imbarcazioni dei tonnaroti, con le loro ancore e il sistema di reti, dentro le originarie trizzane. Qui si potrà gustare un aperitivo a km 0 al tramonto. Si salirà di nuovo sulla cupola della chiesa Madre – poche persone alla volta, ma da lassù si abbraccia tutta la città -, si entrerà al Baglio Florio per fare un salto nel tempo, con la “protezione” del Leo Bibens superstite. E sarà possibile assaggiare i prodotti locali con un bicchiere di vino biologico di una nota azienda locale”. 
La serie di visite guidate comprende altri di luoghi di interesse storico, religioso, culturale e artistico. “Le suore benedettine – prosegue infatti Le Vie dei Tesori – hanno custodito per secoli i tesori della Badia Grande e, quando lo Stato nel 1866 soppresse gli ordini religiosi, trasformarono il convento in Collegio di civili donzelle, salvando così stucchi del Sanseverino, affreschi e tele di Brunetti, una statua in marmo di Antonino Gagini, una tela attribuita a Pietro Novelli, gli ovali dell’Annunciazione di Baldassare Massa. Qui sarà anche possibile assistere a un recital di canti gregoriani. Nella basilica di Santa Maria Assunta, un reliquiario seicentesco custodisce la “Sacra spina” che, tradizione vuole, appartenga alla corona di Gesù Cristo, e in un’altra cappella si conserva la Dormitio Virginis del Gagini. Per il primo anno si visita l’ex cappella abbandonata di San Vituzzo, rimasta chiusa per trent’anni e poi affidata dalla Curia di Trapani all’Arcidiocesi rumena ortodossa di Sicilia”.
E inoltre: “Il programma, messo insieme con la collaborazione di Enza Scaglione – aggiunge la Fondazione -, ritorna anche nella cinquecentesca chiesa della Badia Nuova che faceva parte del monastero che nel 1866 venne trasformato in scuola. Le poche suore rimaste vivono lì ancora oggi dedicandosi alla cura dell’orto, al cucito, ricamo e restauro di paramenti sacri. E mostreranno le otto statue allegoriche del 1724 di Giacomo Serpotta. Ritorna, per il secondo anno, la trecentesca Maria Santissima Annunziata dove ha sede la confraternita omonima, la più antica tra le alcamesi, poi trasformata in caserma e abbandonata. È uno ‘Spasimo’, un affascinante rudere con il tetto crollato (si entrerà quindi nel vicino chiostro che ospita il commissariato di Polizia). Il luogo simbolo di Alcamo, il Castello dei conti di Modica, racconterà la sua storia antica e tormentata, da residenza nobiliare a ufficio comunale, poi carcere. Restaurato nel 2000 e nel 2010, oggi è rinato ed è sede dell’Enoteca regionale della Sicilia occidentale”. Al riguardo, occorre aggiungere che sono ancora in corso i lavori per la rifunzionalizzazione dell’Enoteca stessa all’interno del trecentesco maniero.
“Nella Biblioteca civica “Sebastiano Bagolino” – continua -, tomi antichi, cinquecentine e incunaboli dai fondi librari dei conventi, un patrimonio immenso salvato dalle confische del 1860. Al Maca, museo d’arte contemporanea al Collegio dei Gesuiti, sono esposte tele di Turi Simeti, Vito Bongiorno, Gisella Giovenco e Sergio Zavattieri, i gessi di Nicola Rubino. Ed ancora, una “casa degli artisti” in un bene confiscato alla mafia. Una strana storia quella della villa Cassarà: nel 1989 il Comune affida a Mariano Cassarà l’incarico di realizzare un monumento a Cielo d’Alcamo: lo scultore inizia i lavori ma, dopo vari colpi di scena, viene dimenticato tanto che Cassarà decide di collocare l’opera nel giardino di famiglia, dove tuttora si trova.
Da non perdere la visita alla collezione di duecente strumenti musicali, raccolti in una vita intera dal compositore e poeta alcamese Fausto Cannone, nell’ex chiesa di San Giacomo De Spada, sede del Museo degli strumenti musicali multietnici”.
Cinque le passeggiate: “Si arriverà – spiega – fino all’area medievale della Funtanazza, alle antiche Fornaci Romane vicino il fiume san Bartolomeo, al Castello di Calatubo arrampicato sulla roccia e alla romantica Cuba delle Rose, alle gallerie di inizio Novecento che servivano l’acqua alla cittadina, e tra gli ulivi saraceni che abbracciano la Tonnara di Scopello”.  

L’organizzazione delle visite guidate prevede il pagamento di biglietti, i cui costi variano a seconda delle modalità di acquisto, specificate dalla Fondazione: “Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile.
Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it”.

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