Non soltanto devono rispondere di aver inquinato il territorio e, in particolare, l’area di uno dei principali corsi d’acqua che sboccano nel Golfo di Castellammare. A loro carico, infatti, scatta adesso anche un provvedimento che, seppur possa sembrare molto tardivo se si considera che la fattispecie risale al marzo 2023, comunque mira a ristabilire, mediante un’adeguata bonifica, la salubrità dei luoghi in questione. Si tratta di due alcamesi, padre e figlio rispettivamente di 53 e 36 anni, che dovranno ripulire l’area in contrada Eredità nei pressi dell’alveo del fiume Freddo dove infatti avevano abbandonato e bruciato rifiuti (nella foto). Lo stabilisce con un’ordinanza pubblicata oggi all’albo pretorio comunale il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, intimando ai due di provvedere alla rimozione e allo smaltimento di tali rifiuti entro trenta giorni.
Il provvedimento, motivato dall’attuale permanenza della situazione di grave inquinamento ambientale nella zona, più precisamente in un tratto ad est del fiume Freddo (si tratta di un’area di competenza del Demanio idrico fluviale e confinante con terreni privati), scaturisce in seguito a due indagini parallele avviate nell’aprile dello scorso anno, poi unificate in unico procedimento, eseguite dalla Polizia locale di Alcamo e da altra forza di Polizia. I due soggetti tre mesi addietro erano stati rinviati a giudizio, infatti, per avere realizzato discariche abusive e bruciato rifiuti in prossimità del fiume Freddo e anche in località Fastuchera. Al riguardo, il Comune di Alcamo aveva dichiarato di costituirsi parte civile.
Il fiume Freddo, assieme al fiume Caldo, confluisce nel fiume San Bartolomeo che sfocia tra Alcamo Marina e Castellammare del Golfo.
Alcamo, padre e figlio avevano abbandonato e incendiato rifiuti accanto al fiume Freddo. Il Comune ordina ai due di ripulire
