– ALCAMO, martedì 26 NOVEMBRE 2024 – È stata programmata per giovedì 28 novembre ad Alcamo, la riunione del prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, con la partecipazione dei vertici provinciali delle Forze di polizia, della Procura della Repubblica e del sindaco di Alcamo. “Sarà il secondo Comitato tenuto nelle città della provincia, dopo quello di Salemi – afferma in una nota la Prefettura -. Vengono così rafforzate la vicinanza delle istituzioni e la partecipazione del territorio”.
Nell’immagine qui in alto, possiamo osservare una panoramica della città di Alcamo, dove infatti emergono sempre di più, nel periodo attuale, richieste di maggiori e costanti controlli per prevenire fenomeni di criminalità, che comunque sono stati parzialmente arginati con un incremento di operazioni preventive e repressive, nelle ultime settimane, da parte delle Forze dell’ordine, anche per contrastare la recrudescenza di furti in abitazioni, in esercizi commerciali, in uffici pubblici e palestre, così come di scippi e rapine ai danni di persone anziane. Tra l’altro, i Carabinieri nel mese scorso hanno identificato e arrestato un ladro seriale, che si era specializzato in furti ai danni di distributori di bibite. Proprio in questi giorni, si sono appresi alcuni dettagli di un grave atto vandalico ai danni della Pia Opera Pastore, come già pubblicato ieri, e su cui le indagini sono in corso.
Peraltro, in generale, occorre sottolineare una diffusa insoddisfazione, da parte di molti cittadini, che lamentano infatti inadeguatezza delle pene a carico di malviventi recidivi che, purtroppo, sarebbero indirettamente incoraggiati a delinquere nuovamente, dopo avere scontato brevi periodi di relativa restrizione. In riferimento all’attuale sistema giudiziario in Italia e, quindi, sull’opportunità di inasprire o, al contrario, alleggerire i provvedimenti penali a carico dei criminali, continuano ad alimentarsi dibattiti. Tra discordanti opinioni, un dato di fatto è certo: l’allarmante clima di crescente sfiducia, da parte della cosiddetta società civile, nei confronti delle pubbliche istituzioni. Del resto, le Forze dell’ordine si ritrovano a far fronte a proprie carenze quantitative di organico, che non consentirebbero di monitorare a tappeto o, comunque, in modo più incisivo, il territorio.
Da parte della Polizia del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, più di recente, su disposizioni impartite dal Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore, sono stati effettuati straordinari controlli di natura amministrativa nei confronti di numerosi esercizi pubblici, commerciali e sale giochi, in particolare nella centralissima piazza della Repubblica, luogo di abituale ritrovo soprattutto di cittadini stranieri e di giovani dediti al consumo di alcolici e stupefacenti. Durante i servizi, svolti con il supporto da parte di agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, gli operatori del Commissariato di Alcamo si sono avvalsi anche della valida collaborazione di personale degli uffici regionali e provinciali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché della locale Compagnia della Guardia di Finanza e della Polizia municipale. Mirati controlli hanno riguardato due internet point ed una sala giochi, procedendo al sequestro di un apparecchio destinato al gioco online di scommesse su eventi sportivi e giochi da casinò non rispondenti alle caratteristiche stabilite per legge e contestando un illecito amministrativo che prevede il pagamento della sanzione di 50 mila euro. Inoltre, un pub è stato sanzionato per occupazione del suolo pubblico.
Numerose sono le segnalazioni di disagio, da parte di cittadini, la cui tranquillità è compromessa, tra l’altro, dal verificarsi di frequenti liti, che hanno coinvolto anche minorenni e cittadini stranieri, nei luoghi del centro storico maggiormente frequentati da giovani e giovanissimi. Gli inquirenti, al riguardo, hanno raccolto elementi utili per consentire al Questore di Trapani l’emissione di quattro provvedimenti del cosiddetto DACUR, ossia il divieto di accesso a centri urbani, nei confronti di quattro giovanissimi soggetti, di cui due minorenni. In applicazione del DACUR, a tutti e quattro, per una durata di tre anni, è vietato accedere e stazionare nella zona della cosiddetta movida e nei locali pubblici in cui si svolge.