– ALCAMO, lunedì 13 GENNAIO 2025 – Anche gli studenti, ad Alcamo, potranno essere introdotti alla scoperta della cultura albanese, grazie a due incontri in programma domani e mercoledì prossimo: il primo al liceo classico “Cielo d’Alcamo”, l’altro al Collegio dei Gesuiti. L’organizzatrice è Jasemina Zeqiraj, giovane donna originaria dell’Albania e che, ormai da anni, vive ad Alcamo: autrice e attivista culturale, ha recentemente inaugurato in via Santissimo Salvatore un “Laboratorio d’autore” aperto a tutti, per promuovere la lettura e dibattiti culturali coinvolgendo anche i più giovani.
Come spiega infatti, domani dalle ore 10.30 al liceo classico sarà affrontato il tema “Gli arbëreshë, un miracolo antropologico”, con gli interventi del docente universitario Matteo Mandalà (professore ordinario di lingua e letteratura albanese, nonché rinomato autore di numerosi studi al riguardo), di Anna Lattanzi (direttrice artistica di FjalaFest, critica letteraria e giornalista caporedattrice della rivista Albania letteraria), oltre che della stessa Jasemina Zeqiraj.
Sarà, certamente, un’occasione di approfondimento anche di una tematica molto legata alla realtà socioculturale di Piana degli Albanesi, Comune in provincia di Palermo situato a poche decine di chilometri da Alcamo. Noto anche per la strage avvenuta il 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra, il territorio di Piana degli Albanesi è considerato il più grande stanziamento arbëreshë, ossia di italo-albanesi, in Sicilia ma non soltanto. Da secoli, in questo centro abitato, noto come luogo d’origine della letteratura arbëreshë appunto, risiede la più popolosa comunità albanese d’Italia.
Nello scorso mese di ottobre, i due capi di Stato rispettivamente dell’Italia e dell’Albania, Sergio Mattarella e Bajram Begaj, si sono recati in visita a Piana degli Albanesi per un incontro con la comunità locale.
“Pasolini – ricorda Jasemina Zeqiraj –, durante un convegno tenuto a Lecce nell’ottobre del 1975 sul rapporto tra scuole e minoranze linguistiche, definì quello degli arbëreshë un miracolo antropologico, per avere mantenuto, per più di mezzo millennio, le proprie specificità identitarie, la lingua e il rito greco in primis”.
Mercoledì 15 gennaio alle ore 17, al Collegio dei Gesuiti, con gli stessi relatori è in programma un convegno su “Ismail Kadarè e la memoria d’Albania – L’antitotalitario del Novecento”.