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Alcamo, un sacchetto di spazzatura appeso al cartello turistico dell’ex chiesa Madre. Il vergognoso “benvenuto” davanti all’antica struttura in abbandono

– ALCAMO, sabato 15 FEBBRAIO 2025 – Le immagini che possiamo qui osservare sono foto scattate oggi. Rappresentano la chiara espressione di come, purtroppo, ogni tentativo di promuovere non soltanto l’accoglienza turistica ma, prima di tutto, il rispetto dell’ambiente e del decoro urbano possano essere mortificati in modo riprovevole.

Bisogna essere davvero trogloditi, per decidere di appendere un sacchetto di rifiuti ad un cartello che riporta cenni storici e indicazioni turistiche, relative a quella che è considerata la più antica chiesa Madre di Alcamo: l’ex chiesa di Santa Maria della Stella, un monumentale complesso oggi in abbandono e degrado, alle porte del centro storico e in uno dei punti più trafficati del tessuto viario urbano, essendo tra i principali ingressi cittadini.

Non è noto, al momento, se mediante impianti di videosorveglianza nella zona, da parte delle Forze dell’ordine e, più nello specifico, del Nucleo di Polizia ambientale del Comune si possa identificare chi si è reso responsabile di questo reato. Lo scenario è, attualmente, sotto gli occhi di chiunque si trovi a transitare lì, tra la via Spirito Santo e la via Orto Ballo, dove si trova l’ex chiesa.

Le origini dell’edificio religioso risalgono all’inizio del secolo XII: assunse, a quell’epoca, la denominazione di chiesa di Santa Maria della Misericordia. Si trova nel quartiere San Vito, rione tra i più antichi della città. La consacrazione come chiesa Madre avvenne nel 1313. La struttura, che presenta un pregevole portale con colonnine e capitelli architravati (vi si nota anche lo stemma della famiglia nobiliare Diana, di origine piacentina), fu adibita anche a convento dei Domenicani, poi fu abbandonata nel 1660. Nel secolo successivo, divenne sede di ritiro spirituale dei Gesuiti. Inoltre, nel secolo XX i suoi locali furono utilizzati come scuola d’arte.

Nel marzo 2017, su iniziativa del Fai – Fondo Ambiente Italiano, si era effettuato un parziale intervento di pulizia degli spazi esterni, organizzando un’apertura temporanea al pubblico per visite guidate in occasione delle Giornate Fai di Primavera. Successivamente, è nuovamente caduto l’oblio su questo così importante bene storico e architettonico, lasciato sempre più in condizioni di sfacelo. Lo scorso anno, a seguito del crollo di una parte del tetto, fu eseguito un intervento di messa in sicurezza, ma tutta la struttura continua a presentarsi come un rudere. Una condizione che, però non giustifica gesti incivili come quello documentato oggi in quest’articolo.

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