– Giovedì 27 FEBBRAIO 2025 – C’è anche l’ex comandante della Polizia municipale di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano di 70 anni, tra i tre arrestati in varie parti d’Italia dai Carabinieri, nell’ambito di un’operazione finalizzata ad arginare un fenomeno di truffe ed estorsioni on line perpetrate con la diffusione di contenuti a sfondo sessuale. I militari del Comando provinciale di Trapani, in collaborazione con la Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Trapani su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei tre soggetti, che risultano indagati a vario titolo per estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.
La complessa indagine, coordinata dalla Procura di Trapani, avrebbe fatto luce su innumerevoli episodi delittuosi che i tre destinatari della misura cautelare avrebbero messo a segno, agendo rispettivamente dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Toscana, ai danni di un’imprecisata quantità di vittime in tutto il territorio nazionale.
Determinante per la ricostruzione degli eventi è stato il contributo della componente specializzata dell’Arma dei Carabinieri, che con l’intervento della Sezione Criptovalute ha permesso di ricostruire come gli indagati, operando on line dalle province di Trapani, Livorno e Cosenza sarebbero stati in grado di commettere almeno cinquanta estorsioni e sessanta truffe.
Il servizio video
I delitti, perpetrati con la tecnica del sextortion (ossia costringendo la vittima a versare denaro con la minaccia di diffondere materiale multimediale dal contenuto sessualmente esplicito) e con il metodo del love scam (ovvero con raggiri attuati mediante fittizie relazioni sentimentali via social network), avrebbero consentito agli autori dei delitti di raccogliere ingenti capitali, che sarebbero stati quindi ripuliti, attraverso le complesse transazioni finanziare nazionali ed estere tracciate dagli investigatori dell’Arma, per poi essere reinvestiti nell’acquisto di bitcoin o altre criptovalute.
A seguito delle perquisizioni dei Carabinieri, è stato sottoposto a sequestro svariato materiale informatico anche inerente a inedite piattaforme di investimento in criptovalute.