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L’inchiesta su scambio elettorale e mafia, rinviati a giudizio Papania, Perricone e gli altri indagati

– Giovedì 6 MARZO 2025 – Il giudice per l’udienza preliminare di Trapani ha rinviato a giudizio i tredici indagati nell’ambito dell’operazione di polizia “Eirene” che ha coinvolto l’ex senatore alcamese Antonino Papania, l’ex vicesindaco di Alcamo Pasquale Perricone e il boss Giosuè Di Gregorio. Sono accusati, a vario titolo, di mafia, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso. La richiesta di rinvio a giudizio era stata presentata, un mese fa, dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Piero Padova.
Nei due riquadri qui in alto, da sinistra, Papania e Perricone.

Secondo gli inquirenti, Papania, che è recluso in carcere da settembre, in occasione delle elezioni regionali del 2022 con l’intermediazione dell’ex vicesindaco di Alcamo si sarebbe accordato con il capomafia per procurare voti ad Angelo Rocca, coordinatore provinciale del movimento politico Via, da lui fondato. L’ex parlamentare, in cambio, avrebbe pagato Di Gregorio. Dalla seconda metà di agosto e fino alle elezioni del 25 settembre del 2022, da parte degli investigatori, sono stati monitorati numerosi incontri tra Di Gregorio e Perricone. Il Tribunale del Riesame, nei mesi scorsi, aveva rigettato l’istanza di scarcerazione presentata da Papania e Perricone.

L’ex senatore, secondo il gip che ne ha disposto l’arresto, si sarebbe rivolto agli “influenti membri dell’associazione mafiosa” a “riprova della spregiudicatezza con la quale esercitava la sua influenza politica sul territorio di Alcamo e nei Comuni vicini”.

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