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La scandalosa lentezza dei referti nell’Asp di Trapani, oltre 170 tumori accertati in ritardo. “Sistema sanitario al collasso”, tuonano i sindacati chiedendo un incontro con il direttore Croce

– Sabato 15 MARZO 2025 – Sulla vicenda indagano la Procura di Marsala, dopo l’esposto dell’insegnante mazarese Maria Cristina Gallo, e quella di Palermo, a seguito del decesso di un paziente di Partinico operato ad Alcamo, che ha atteso il referto per cinque mesi prima di morire. Il Ministero della Salute ha disposto un’ispezione, sollecitata dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, il 15 gennaio scorso. Si tratta dello scandalo messo sotto i riflettori delle cronache, in queste settimane, facendo emergere infatti i vergognosi ritardi di oltre 3.300 referti istologici dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino oggi fanno sapere di aver inviato una richiesta di incontro al direttore dell’Asp, Ferdinando Croce, “per parlare dei gravi recenti episodi – dichiarano infatti – che hanno coinvolto la sanità trapanese, ovvero il ritardo con cui sono stati processati i referti istologici, con un accumulo di 1.405 campioni nel 2024 e 1.908 nel 2025”.
Nell’immagine qui in alto, da sinistra, i tre sindacalisti Badami, Canzoneri e Macaddino

“Anche se adesso si è corsi ai ripari azzerando i referti in lista d’attesa – proseguono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil –, lo si è fatto troppo tardi, con le conseguenze tragiche che conosciamo: tra quei campioni arretrati, infatti, c’erano ben 170 casi di tumore. Tutto questo è sintomatico di una situazione all’interno dell’Asp trapanese – sostengono dunque i tre esponenti sindacali – che ha raggiunto livelli di criticità allarmanti e inaccettabili, che a loro volta segnalano una gestione fallimentare da parte della dirigenza che, così facendo, ha messo a rischio la salute delle persone”.

“Ci teniamo a sottolineare – aggiungono Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino – che i numeri non sono solo statistiche, ma che dietro di essi vi sono vite umane, e ne sono triste esempio i clamorosi casi del paziente di Salemi, morto lo scorso 13 gennaio, prima di ricevere il referto istologico atteso da mesi, e della paziente oncologica di Mazara del Vallo, aggravatasi dopo avere atteso per quasi un anno l’esito del proprio esame istologico. Purtroppo questi sono casi emblematici di un sistema sanitario al collasso”.

“Al direttore Croce – concludono – vorremmo sottoporre, inoltre, l’esigenza di verificare se gli ospedali e le strutture sanitarie locali siano all’altezza delle esigenze della popolazione di questa provincia. La sanità pubblica è allo stremo delle sue forze, e il personale sanitario è sotto stress costante. Ogni persona ha il diritto a poter fruire di una sanità pubblica di qualità. È evidente la necessità di intervenire con urgenza per garantire il potenziamento della medicina territoriale, garantendo così un’assistenza sanitaria rispondente alle reali necessità della comunità trapanese”.

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