– ALCAMO, lunedì 7 APRILE 2025 – Il termine “dazi” è sempre più al centro delle cronache internazionali. Protagonista principale è la politica economica statunitense, il cui presidente Donald Trump, però, sta incontrando forti contestazioni anche negli Usa. Crollano borse, si temono gli effetti critici di una guerra commerciale mondiale, che appare come un violento spartiacque tra l’era della globalizzazione e quella del ritorno di autarchici nazionalismi. I contro-dazi dell’Unione Europea, la posizione dell’Italia in un quadro planetario già tetro dove la corsa agli armamenti torna ad essere la priorità da seguire, il dibattito rimane apertissimo. Pertanto AlcaMondoBlog su Facebook, nella serata dello scorso 4 aprile ha lanciato un sondaggio ponendo una semplice domanda agli utenti, proprio in riferimento alla politica dei dazi: “Che cosa pensate di questa situazione?”.
Il sondaggio, scaduto oggi in base agli automatismi di Facebook, non ha riscosso un notevolissimo interesse. Almeno, non ai livelli di altri esperimenti esplorativi di opinioni già effettuati, in modalità analoghe, da AlcaMondoBlog nei mesi scorsi. Eppure, l’argomento in questione è attualissimo e d’importanza epocale, con riscontri pratici la cui tangibilità, prima o poi, riguarda tutti. “È una situazione disastrosa”, ha comunque risposto l’85 per cento degli utenti di AlcaMondoBlog (149 su 177 votanti complessivi). Bassi, ma degni di nota, sono i punteggi ottenuti dalle rimanenti tre opzioni di risposta: per il 6 per cento la politica dei dazi “è necessaria”, per un’identica percentuale “è benefica” (11 votanti per ciascuna), infine il 3 per cento (che corrisponde a 6 votanti) ha ammesso di non sapere rispondere.
Qui sotto, possiamo visualizzare alcuni altri dettagli numerici interessanti. A fronte di oltre 8 mila visualizzazioni (non una quantità elevatissima, se confrontata con quella relativa ad altri post di AlcaMondoBlog che destano l’interesse di decine di migliaia di utenti), dunque, il sondaggio ha ottenuto meno di centottanta risposte.

La tematica, insomma, sembra risultare quantomeno complicata, troppo impegnativa per una larga parte di pubblico che, probabilmente e discutibilmente, dimostra di sentire più il bisogno di evaderla. In ogni caso, è già molto significativo che una netta maggioranza di partecipanti al sondaggio, ossia l’85 per cento, manifesti un certo timore di ciò che sta accadendo nell’economia mondiale.