– ALCAMO, martedì 22 APRILE 2025 – È durato poco più di sette mesi, l’affidamento ad una cooperativa catanese, da parte dell’amministrazione comunale di Alcamo, del servizio di raccolta e invio a recupero degli indumenti usati e dei prodotti tessili nel territorio alcamese. Il Comune, infatti, ha adesso revocato la precedente determina con cui, difatti, aveva stabilito di affidare alla ditta Katane Ambiente quest’importante servizio, in quanto non è rimasta soddisfatta dal modo in cui è stato svolto finora: le quindici campane per la raccolta installate, come viene contestato dal Municipio, non sono svuotate con la necessaria tempestività prevista in base alla convenzione stipulata. E le immagini (come queste più recenti, che ci mostrano l’isola ecologica in piazza Bagolino) lo testimoniano, avvalorando peraltro anche un ulteriore grave problema da prendere in considerazione, in termini di decoro urbano e di igiene pubblica: il fenomeno di inciviltà rappresentato dagli abbandoni non soltanto di queste tipologie di materiali ma anche di svariati altri rifiuti, disseminati in modi vergognosi attorno ai contenitori collocati nelle isole ecologiche.




Quella di Catania non è, comunque, la prima ditta alla quale il Comune di Alcamo ha affidato, in questi anni, questo specifico servizio ambientale. Già in precedenza, nel territorio alcamese, era stato eseguito da altre, con risultati non sempre soddisfacenti. “Il servizio non è stato svolto in modo conforme come stabilito dalla convenzione – contesta, intanto, il Comune riferendosi alla raccolta degli indumenti usati, elencando tre diffide (la prima già a settembre, le altre due a dicembre), seguite da un’ultima il 9 aprile scorso, già rivolte alla ditta -, per quanto riguarda sia la tempistica che le modalità operative”.
Il contratto con la Katane era stato stipulato ad agosto, dall’amministrazione Surdi, divenendo quindi operativo da settembre scorso per una durata triennale, e prevedendo, in particolare, “lo svuotamento periodico dei contenitori con due cadenze settimanali – spiega il Comune nella determina di revoca – e comunque su richiesta dell’ente entro le 24 ore dalla chiamata/segnalazione, provvedendo anche al recupero delle buste degli indumenti eventualmente presenti intorno ai contenitori”. La determina di revoca cita anche un altro punto della convenzione, che infatti prevede “la risoluzione della stessa a seguito di un massimo di tre contestazioni per la mancata raccolta”. Ed è per tale motivo che, dopo già quattro contestazioni in pochi mesi, il Comune ha ritenuto di dover prendere la drastica decisione di troncare l’affidamento.

In conclusione, l’amministrazione comunale dichiara: “Seppur la ditta abbia manifestato la volontà di continuare il rapporto contrattuale con quest’amministrazione, si prende atto che ad oggi, dai controlli effettuati e dalla documentazione in possesso del Comune di Alcamo, risulta evidente che la raccolta continua ad essere eseguita in difformità da quanto stabilito dalla convenzione. E che tale inadempienza ha comportato disservizi sul territorio, con gravi disagi per la cittadinanza e l’ente”. Pertanto, il Comune annuncia di avviare le procedure per l’affidamento ad un’altra ditta.