– ALCAMO, lunedì 28 APRILE 2025 – Non c’è di che stupirsi, se anche nelle coste della Sicilia nord-occidentale troviamo tracce del granchio fantasma (Ocypode cursor), che ha fatto la sua ricomparsa nell’Isola seguendo i cambiamenti climatici, per riconquistare gli habitat perduti nel corso di millenni, come riporta il Consiglio nazionale delle ricerche. Come del resto, già da anni, si parla molto del granchio blu anche in Sicilia. Un utente di AlcaMondoBlog, Enzo Di Gregorio, segnala di avere scattato queste foto camminando sull’arenile di contrada Calatubo ad Alcamo Marina, rispettivamente le prime 7 nel mese di ottobre scorso e le altre 6 ieri mattina. I più distratti o scettici potrebbero obiettare, probabilmente, che i buchi fotografati siano prodotti da ombrelloni o da canne poco prima piantati e poi tolti, ma un attenta osservazione ci induce a riflettere e tentare, quantomeno, di capire meglio.













“Sono un semplice appassionato di scienze naturali – afferma l’autore della segnalazione -, e nelle mie passeggiate domenicali in spiaggia mi capita spesso di vedere cose che mi incuriosiscono. Credo che si tratti di tane scavate da questi esemplari. Dallo scorso ottobre erano sparite, forse perché i granchi erano andati in letargo, adesso sono ricomparse”. Al momento, non sono disponibili immagini che ritraggano, in effetti, i granchi in questione nella spiaggia di Alcamo Marina, anche se facendo una rapida ricerca sul web possiamo farcene un’idea.
Il Cnr spiega che il granchio fantasma è una specie protetta inclusa nella “List of Endangered or Threatened Species” della Convenzione per la Protezione dell’Ambiente marino e delle Regioni costiere del Mediterraneo (Barcelona Convention 1995) e nella successiva Convenzione Europea per la Conservazione della Natura e degli Habitat naturali della Convenzione di Berna (Bern Convention 1996–98), l’unica specie tra le 21 presenti al mondo che vive nel Mediterraneo. “Prima della sua comparsa lungo le coste meridionali della Sicilia – fa sapere inoltre il Consiglio nazionale delle ricerche, mediante il proprio articolo che risale al 2020 -, la sua presenza è stata riportata nelle coste levantine del bacino mediterraneo (Libano, Siria, Egitto, Turchia e Cipro), lungo le coste occidentali atlantiche del continente africano compreso l’arcipelago delle Azzorre, a Panama e in Thailandia. Recenti sono le pubblicazioni scientifiche che attestano la presenza di granchio fantasma negli arenili sabbiosi di Malta e della Tunisia”.
Il granchio fantasma “ha abitudini prevalentemente notturne – prosegue il Cnr indicando, nello specifico, le modalità d’azione di quest’animale -: trascorre le ore diurne dentro tane che scava negli arenili sabbiosi ed esce allo scoperto solo di notte per procurarsi il cibo e, nella stagione giusta, per accoppiarsi. In condizioni particolari – aggiunge – sono stati osservati individui adulti allo scoperto nelle prime ore del giorno o all’imbrunire, ma sempre molto vicini all’ingresso della tana. Questo avviene, quasi sempre, quando sull’arenile è presente una fonte di cibo facilmente accessibile come carcasse di animali marini (pesci, tartarughe, cetacei eccetera) spiaggiate o rifiuti lasciati dai bagnanti. Inoltre – leggiamo ancora nell’articolo del Cnr -, è un forte predatore: non è raro che possa attaccare organismi di dimensioni anche ben maggiori rispetto alle sue, come giovani tartarughe marine, altri granchi, piccoli rettili o uccelli, piccoli mammiferi”.