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Alcamo e la crisi idrica. Turni ancora di 8 giorni nei casi migliori, nella zona “ex Eas” acqua dopo un mese. Sui social anche chi si attiva per due manifestazioni di protesta

I tuoni e la pioggia, che ha bagnato anche il territorio di Alcamo tra la scorsa notte e le prime ore del mattino di oggi, ancora non bastano. Si susseguono i disagi per un’ormai cronica crisi idrica, mentre si apre l’estate. Con turni che, nella migliore ipotesi, dovrebbero attestarsi a otto giorni in città, se si considera che oggi, come si apprende dall’ufficio comunale Servizio idrico integrato, la turnazione è sospesa, per poi passare al terzo turno domani, e che per le utenze del primo turno il prezioso liquido dovrebbe essere distribuito giovedì prossimo, dopo che erano state servite, l’ultima volta, il 19 giugno.

La problematica, che rientra in un quadro generale di crisi riguardante, come ampiamente noto, anche il resto della Sicilia, diventa ancor più complessa se facciamo i conti anche con le lunghe attese di oltre settecento utenti, sempre nel territorio alcamese, allacciati alla conduttura ex Eas e per le quali adesso la competenza è del Comune di Alcamo. Si tratta di zone in cui occorre aspettare persino 25/30 giorni per l’arrivo dell’acqua corrente, secondo quanto si riesce ad apprendere. “Qui da noi il problema è altalenante – riferisce oggi un utente di AlcaMondoBlog e che abita proprio nella zona in questione, situata in un’ampia fascia tra Alcamo, Castellammare del Golfo e Alcamo Marina -, tutti siamo arrabbiati quando non arriva l’acqua e otteniamo una serie di scuse (guasti, rotture, blackout energetici) da parte di chi di dovere, che cerca di tenerci a bada… Adesso ad esempio è in corso l’erogazione dell’acqua”.

Nel frattempo, su WhatsApp si diffondono locandine per annunciare due manifestazioni di protesta ad Alcamo, dal titolo “Stop crisi idrica”, rispettivamente al Bottino il 1° luglio e in piazza Ciullo il 5 luglio. Va anche detto che, in questi giorni, avviene anche un tradizionale, massiccio trasferimento di abitanti dal centro urbano alle località di villeggiatura estiva e che non pochi utenti, in virtù della disponibilità di fonti di approvvigionamento idrico nelle campagne e ad Alcamo Marina, quali le falde acquifere situate in corrispondenza delle proprietà private, riescono a tamponare questa crisi, almeno per l’uso dell’acqua non potabile. In grande attività, comunque, rimane il servizio svolto dagli autotrasportatori autorizzati dal Comune per prelevare l’acqua dal Bottino e rifornire, mediante le autobotti, le utenze che rimangono a secco.

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