“L’impianto Tmb della Sicula Trasporti di Catania potrà continuare a restare aperto per il trattamento dei rifiuti e il successivo inoltro degli stessi presso altre discariche o impianti di recupero energetico, anche al di fuori della Sicilia”. Lo dichiara il presidente della Regione siciliana Renato Schifani nella sua nuova ordinanza, da lui adottata su proposta dall’assessorato regionale all’Energia, in via straordinaria ed emergenziale per superare i limiti di stoccaggio dei rifiuti posti per ragioni di sicurezza dai vigili del fuoco.
Si tratta del nuovo capitolo, apertosi ieri sera con la pubblicazione di quest’ultima ordinanza infatti, dopo che nei giorni scorsi è emersa la grave emergenza rifiuti per oltre duecento Comuni siciliani, a causa della chiusura della discarica situata in contrada Codavolpe, nella Piana di Catania, tra Lentini (in provincia di Siracusa) e il capoluogo etneo.
“A seguito dei pareri positivi di Arpa, Asp, Cts, Città metropolitana e Comune di Catania e del dipartimento regionale dell’Ambiente – riporta la Regione nel comunicato diffuso ieri sera -, è stato autorizzato il proseguimento temporaneo del trattamento sia per il residuo secco che per l’umido, proveniente da circa 200 Comuni”. Tra cui quello di Alcamo, dove l’amministrazione del sindaco Domenico Surdi ha già allertato la popolazione sui rischi di un’emergenza rifiuti che, soprattutto in piena estate, non è ammissibile.
Il provvedimento di Schifani, difatti, è stato emesso “per prevenire – spiega la Regione – lo stato di emergenza di natura ambientale ed igienico-sanitaria, nelle more del rilascio, da parte del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, della nuova Autorizzazione ambientale integrata (Aia) per gli impianti di contrada Coda Volpe, secondo le prescrizioni della Commissione tecnica specialistica della Regione”.
“Iniziamo – sottolinea il presidente Schifani – a mettere ordine nel settore, risolvendo una serie di problemi che nell’ultimo periodo avevano causato il blocco dell’impianto della Sicula Trasporti. Il rilascio della nuova Autorizzazione ambientale potrà consentire di riprendere in maniera regolare e ordinaria l’attività di trattamento dei rifiuti e il successivo trasferimento presso altre discariche o impianti di recupero energetico”.
Purtroppo, assistiamo dunque ancora una volta, al di là anche di buone intenzioni politiche e amministrative, ad una serie di situazioni peraltro risolvibili soltanto in parte e con provvedimenti temporanei. Situazioni che, come abbiamo visto ancora in queste settimane, pongono come improrogabile la necessità di giungere a soluzioni condivise che vadano ben oltre questi “tragici balletti” decisionali, che non dipendono ovviamente da un’unica persona né da una sola carica istituzionale, ma da vari fattori concomitanti.
Bisogna valutare e trovare, con urgenza, nuovi metodi di smaltimento ecosostenibile dei rifiuti, soprattutto nel rispetto di chi si impegna a differenziarli correttamente e con senso di responsabilità. E nel rispetto di questa Sicilia che, tra crisi idrica e così gravi problemi anche in tema di ambiente, rischia di farsi sempre più male.