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Sciame sismico di lieve entità nella Valle del Belice. L’Ingv registra 9 scosse telluriche tra Natale e Santo Stefano, 2.7 la magnitudo più alta. La Protezione civile regionale pubblica un avviso

– Giovedì 26 DICEMBRE 2024 – Può non destare troppa attenzione né preoccupazione il fatto che, di tanto in tanto, si registrino piccole, impercettibili scosse di terremoto anche nella Valle del Belice, zona che, purtroppo, è nota soprattutto per i disastrosi eventi sismici del 1968. La cronaca, comunque, anche in considerazione della vicinanza di questo territorio a quello di Alcamo, impone di non trascurare i dati degli ultimi due giorni. Dalle ore 11.08 della mattinata di ieri, giorno di Natale, e fino alla tarda serata di oggi, festività di Santo Stefano, l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha registrato, infatti, una serie di 9 lievi scosse telluriche nella suddetta area, in particolare tra le due province di Trapani e di Agrigento e che, seppur in gran parte non avvertibili dalla popolazione, si sono intensificate nell’odierno pomeriggio, più precisamente tra le 15 e le 17.30 circa. Poi stasera in poco meno di un minuto, rispettivamente alle 22.51 e alle 22.52, sono arrivate altre due scosse ma di magnitudo bassissima.

La prima della lunga serie è avvenuta, come già accennato, alle ore 11.08 di ieri, di magnitudo 2.3 con epicentro localizzato a tre chilometri a sud-ovest di Salaparuta e ad una profondità di 10 chilometri. Del tutto impercettibili la seconda (ieri sera alle 21.08 e di magnitudo 1.3 con epicentro a tre chilometri a nord di Montevago e, anche in questo caso, ad una profondità di 10 chilometri) e la terza (alle ore 5.33 di oggi, di magnitudo 1.6, con epicentro a tre chilometri a nord-ovest di Montevago e ad una profondità di 11 chilometri), così come la quarta (alle ore 15.11, di magnitudo 1.8 e di nuovo con epicentro a tre chilometri a nord di Montevago e ad una profondità di 14 chilometri). La quinta scossa, registrata alle 15.48, è stata la maggiore, seppure non considerabile come pericolosa: ha raggiunto una magnitudo di 2.7, ha avuto epicentro ancora una volta a tre chilometri a nord-ovest di Montevago e ad una profondità di 14 chilometri. Alle ore 16.41, l’Ingv ha registrato il sesto di questi eventi sismici ravvicinati in termini sia geografici che cronologici: stavolta a 4 chilometri a sud-est di Partanna (ma comunque sempre nei pressi dei precedenti), di magnitudo 1.4 e ad una profondità di 11 chilometri. La settima scossa alle ore 17.26: di magnitudo 1.7 (quindi, anche in questa circostanza, tale da non essere percepita dagli abitanti), con epicentro a 2 chilometri a nord di Montevago e ad una profondità di 14 chilometri. L’ottava e la nona si sono susseguite in un brevissimo arco temporale, ossia in appena 47 secondi tra le ore 22.51 e 22.52: rispettivamente di magnitudo 1.9, con epicentro a 2 chilometri a nord di Montevago e profondità 14 chilometri, e di magnitudo 1.5, nello stesso punto ma ad una profondità di 11 chilometri.

Intorno alle ore 18 di oggi, il Dipartimento regionale della Protezione civile ha pubblicato l’avviso sismico, in cui si riporta che “la maggiore” di queste scosse “sembra lievemente avvertita”. E pertanto, “solo a fini precauzionali – prosegue -, si invitano i sindaci, nella qualità di autorità locali di Protezione civile, tramite proprie strutture e degli enti proprietari con il supporto del volontariato di Protezione civile, a verificare le infrastrutture e strutture pubbliche e di uso pubblico nonché quelle già inagibili e/o a maggior rischio”.
Sempre nell’avviso, viene rivolto ai sindaci dei Comuni del territorio interessato l’invito a “diffondere le regole di corretto comportamento alla popolazione (vedi campagna “Io non rischio”), verificare la funzionalità della propria struttura Protezione civile e del Coc, stabilire e mantenere contatti con Prefetture, Vigili del fuoco e sale operative. La sala operativa regionale di Protezione civile – Soris, in h 24, e i servizi di Agrigento (ingegnere Crapanzano) e Trapani (dottor Parrinello) restano a disposizione”, conclude.

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