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Lavoro, decoro urbano e promozione del centro storico di Alcamo mortificati anche dai ladri di piantine. Lo sfogo di una negoziante

– ALCAMO, mercoledì 26 FEBBRAIO 2025 – Non sempre è il valore materiale, economico, di ciò che si ruba, a determinare la gravità del gesto delinquenziale compiuto, appunto, dal ladro. Perché è già l’atto del rubare in sé, del sottrarre, a dimostrare la bassezza sul piano morale, comportamentale, di chi altro non trova di meglio da fare se non appropriarsi, di soppiatto, persino di una piantina esposta dal titolare di un esercizio commerciale, all’esterno del negozio.

Nel caso specifico, si tratta del caso che Stefania Cottone, una creatrice e venditrice di prodotti artigianali e artistici, oggi ha voluto raccontare su Facebook, pubblicando quest’immagine che testimonia l’accaduto e definendo il responsabile della riprovevole azione come un “miserabile” e autore di un “gesto mortificante nei confronti della città”. Poco cambia, anche nell’ipotizzare che si possa trattare di una delle tante, ma pur sempre insostenibili, vandaliche ragazzate. Non è mai troppo tardi, infatti, per dire basta a questa proliferazione d’inciviltà.

“Un’altra volta entra a chiedere, che accorgendomi della tua condizione infima te l’avrei sicuramente regalata”, prosegue l’artigiana e commerciante, riferendosi infatti al furto di una delle piantine che lei stessa aveva collocato accanto all’ingresso del suo negozio, situato nel centralissimo corso stretto trasformato in area pedonale permanente, tra tante polemiche, ormai da quasi nove anni. Stefania Cottone è tra i commercianti che, ancora, credono nella possibilità di rilanciare il centro storico di Alcamo.

“Un gesto gratuito così basso e vergognoso – conclude Stefania Cottone, commentando il furto della piantina – viene fatto nei confronti di tutta la città di Alcamo e di chi si sforza per abbellire e rendere evoluta la città agli occhi dei turisti. Cervello zero e utilità sociale zero. Ne abbiamo ancora strada da fare. Altro che senso civico”. La titolare del negozio fa sapere, intanto, che si sta adoperando per installare un sistema di videosorveglianza, che in futuro possa servire almeno da deterrente.

Lo sfogo, comprensibile e condivisibile, di Stefania Cottone è significativo di un diffuso disagio che si vive, attualmente, ad Alcamo a causa anche di questo tipo di illegalità che si fa beffe di chi lavora con sacrificio, di chi si sforza di promuovere la città.

Si è di fronte ad una criminalità che, tra l’altro, non ha alcun rispetto dei luoghi pubblici e sacri. Basti pensare che nei cimiteri, infatti, numerose volte sono state perpetrate ruberie: nel mirino dei ladri persino piante, fiori e svariati oggetti, violandone la simbolica funzione di tenere vivo il legame affettivo tra i defunti e i loro cari.

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