– ALCAMO, lunedì 10 MARZO 2025 – La semplice esecuzione di un provvedimento di detenzione domiciliare, misura alternativa alla detenzione in carcere, si è trasformata in una baraonda nel Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alcamo. Evidentemente non per colpa dei poliziotti, ma di un noto pregiudicato alcamese che, avendo dato in escandescenze, ha reso necessario un difficile intervento del personale della Polizia di Stato per bloccarlo. L’episodio risale alla mattinata di giovedì 27 febbraio. Soltanto oggi, la Polizia stessa ha reso noti alcuni dettagli e gli sviluppi della vicenda. Il responsabile dell’accaduto è adesso recluso nel carcere di Trapani, per essere tenuto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Una mattinata divenuta turbolenta, quindi, per gli operatori del Commissariato alcamese, che dovevano semplicemente eseguire, nei confronti del soggetto, l’applicazione degli arresti domiciliari disposta dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. Il pregiudicato, infatti, doveva espiare un residuo di pena per i reati di evasione e lesioni personali commessi nel 2017.
Convocato negli uffici del Commissariato di Alcamo per la redazione degli atti, l’individuo si è improvvisamente infuriato, alzandosi e tentando di uscire dall’ufficio di Polizia, minacciando di morte e spintonando gli operatori di Polizia, i quali prontamente lo hanno bloccato. Si sono rivelati vani anche i tentativi della madre e del fratello, lì presenti, di riportarlo alla
calma.
Sentito il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trapani, il pregiudicato è stato, pertanto, arrestato in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e, dopo le formalità di rito, condotto nel carcere di Trapani, in attesa del processo per direttissima fissato per il giorno successivo. Dopo la convalida dell’arresto, il soggetto è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Tuttavia, alla luce di quanto accaduto il giorno precedente, l’ufficio di Sorveglianza di Trapani aveva sospeso il primo provvedimento che disponeva la misura alternativa della detenzione domiciliare disponendo, nel contempo, che il condannato continuasse ad espiare la pena all’interno di in un istituto penitenziario.
Alcamo, pregiudicato genera scompiglio in Commissariato: tenta di sfuggire all’arresto e minaccia di morte i poliziotti, che lo bloccano. Si aprono per lui le porte del carcere
