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Estorsione e usura, ad Alcamo un convegno con le testimonianze di chi denuncia

Pochissimi denunciano il racket e l’usura, nel Trapanese. Questo è il dato principale emerso dall’incontro di ieri ad Alcamo, molto partecipato e, a tratti, denso di emozione, soprattutto nei momenti in cui cinque imprenditori, gli alcamesi Mario Emiliano e Maria Possente, il palermitano Arnaldo Maria Tancredi Giambertone e, poi, Nicola Clemenza di Partanna e Pippo Santocono di Vittoria, hanno raccontato al pubblico in sala le proprie esperienze di vittime, a vario titolo, di svariate forme di estorsioni e usura (“anche bancaria”, come ha aggiunto Santocono). E di avere denunciato i malviventi. Si tratta del convegno svoltosi ieri mattina nella Cittadella dei Giovani, intitolato “Sfide e soluzioni. Analisi critica su usura ed estorsioni nella nostra provincia”.
L’iniziativa è stata della Cna (Confederazione nazionale artigianato) Trapani, assieme al Comune di Alcamo e con l’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese “Gaspare Stellino”, per fornire al pubblico “un’occasione di confronto su tali problematiche – spiega Giuseppe Orlando, presidente di Cna Trapani – e sulle possibili soluzioni. Purtroppo – evidenzia -, la provincia di Trapani è tra gli ultimi posti in Italia per quanto riguarda la denuncia delle estorsioni e dell’usura. La Prefettura ci informa che negli ultimi tre anni sono state fatte, al riguardo, soltanto tre denunce”.
Il dibattito è stato moderato dal giornalista Josè Trovato. Tra i relatori il vescovo di Trapani monsignor Pietro Maria Fragnelli, il colonnello Fabio Bottino, comandante provinciale dei Carabinieri, il procuratore aggiunto Maurizio Agnello, il comandante locale della Guardia di Finanza Fabiana Minardi, il presidente nazionale della Cna Dario Costantini, il presidente della Commissione Antimafia regionale Antonello Cracolici.

Il servizio video

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