Dopo il funerale di Epifanio Alsazia sabato scorso in chiesa Madre, oggi ad Alcamo è stato il momento, denso di commozione, dell’estremo saluto a Roberto Raneri, anche lui vittima alcamese della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia lunedì 6 maggio. Centinaia di persone, comprese autorità civili e militari oltre che vari parroci, tra cui naturalmente quello della parrocchia Anime Sante don Enzo Lo Sardo, assieme al vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, che ha presieduto la concelebrazione, si sono stretti nel pomeriggio di oggi nell’ampio cortile dell’Oratorio Salesiano di Alcamo attorno ai familiari dell’operaio cinquantunenne Roberto Raneri per il suo funerale.
Raneri è tra le cinque vittime dell’incidente sul lavoro avvenuto una settimana fa nell’impianto fognario a Casteldaccia. Come Epifanio Alsazia, abitava ad Alcamo. Affranti dal dolore, la moglie Benedetta e i giovani figli Chiara e Gioele hanno affrontato e affrontano, con compostezza e dignità, il grave lutto. Chiara è molto attiva nell’Oratorio alcamese per le iniziative legate alla musica, in particolare al suo dono naturale che è la grande bravura nel canto, e a cui ha dedicato i suoi studi.
A dare l’ultimo saluto a Raneri, anche i sindaci di Alcamo, Domenico Surdi, di Partinico, Piero Rao, e di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto.
“Questa morte sul lavoro è un buio che pervade non solo voi della famiglia, ma tutta la comunità parrocchiale, tutta la città, il mondo stesso – ha detto il vescovo -. Dobbiamo pregare il Signore risorto perché la sua luce possa splendere sulle nostre esperienze di dolore e sulle oscurità che la vita porta con sé”. Durante l’omelia, il vescovo ha proseguito: “A nome di tutta la comunità voglio dire a Benedetta e ai suoi due ragazzi Chiara e Gioele, ma anche a tutti i familiari di Roberto e di Epifanio, che la prospettiva della casa del Signore continuerà a riempire di luce il vostro cammino e renderà ancora più forte il vostro servizio alla vita, per camminare insieme con bontà, con giustizia, con bellezza”.
Molto commovente anche, soprattutto, il messaggio che la figlia di Roberto Raneri, Chiara, ha voluto leggere dopo aver trovato la forza di cantare, seppur in lacrime, assieme al gruppo di giovani amici che, con brani musicali sacri, hanno accompagnato il rito funebre. Chiara ha ricordato il padre per la sua profonda dedizione al lavoro e alla famiglia, per il suo altruismo, per il suo senso dell’umorismo, per la sua capacità di affrontare la vita con il sorriso. “Non ti stancavi di ripetere, papà – sono state le parole di Chiara -, che è meglio approcciarsi alla vita provando a guardare il lato positivo, perché, come dicevi sempre, non sappiamo quando la nostra vita può finire e, quindi, è meglio vivere ogni giorno appieno. Grazie, papà – ha proseguito -, anche per avermi spinto sul palco a cantare, per avermi accompagnato nel mio percorso di studi. Mi hai permesso di fare della mia passione una professione. Il modo in cui sei volato via, caro papà, ti fa tantissimo onore: sei morto mentre lavoravi per noi, probabilmente per aiutare gli altri”.
Oltre alla raccolta di offerte effettuata durante il funerale, è sempre attiva mediante la piattaforma online GoFundMe l’iniziativa solidale “Raccolta fondi per Chiara Raneri“.

Nel servizio video, un estratto dell’omelia del vescovo Pietro Maria Fragnelli, dell’intervento del parroco delle Anime Sante don Enzo Lo Sardo e la registrazione integrale del messaggio che è stato letto da Chiara Raneri a conclusione del rito funebre, per ricordare il suo amato papà

Di Massimo Provenza

AlcaMondoBlog è a cura di Massimo Provenza, giornalista professionista - © 2024 AlcaMondoBlog

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